Il ruolo di RoboSimian su questo pianeta e oltre, grazie ai sensori di forza/coppia ATI

Pubblicato su Giugno 25, 2025

RoboSimian utilizza i sensori di forza/coppia ATI per fornire dati precisi e consentire movimenti stabili.

RoboSimian è un robot multiforme sviluppato presso il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA. Questo robot unico nel suo genere è stato progettato per operare in ambienti troppo pericolosi o difficili per l’intervento umano, come le aree disastrate e le fuoriuscite di petrolio. RoboSimian utilizza i sensori di forza/coppia ATI per fornire dati precisi, consentendo un movimento stabile e permettendo al robot di applicare la pressione corretta agli oggetti che lo circondano mentre si muove. Naviga sul terreno utilizzando quattro sensori di forza/coppia ATI a sei assi nelle articolazioni del polso e della caviglia, consentendo al robot di “sentire” il terreno mentre cammina. Telecamere e LIDAR forniscono una mappa 3D che viene inviata all’operatore. L’operatore decide quindi la direzione di RoboSimian. Dopo anni di progettazione in laboratorio, i ricercatori del JPL hanno preparato il RoboSimian teleoperato per la competizione nella DARPA Robotics Challenge e per l’uso in ambienti nuovi e complessi, dalle acque profonde allo spazio.


RoboSimian ha infatti partecipato alla DARPA Robotics Challenge del giugno 2015, un concorso che prevedeva l’esecuzione da parte dei robot di diversi compiti legati alle catastrofi: guidare e uscire da un veicolo, aprire una porta, fare un buco in un muro, aprire una valvola, attraversare un campo di detriti e salire le scale. Queste capacità sono preziose, soprattutto per le operazioni di soccorso come nel caso del disastro nucleare di Fukushima del 2011 a Okuna, in Giappone, un disastro che avrebbe potuto essere minimizzato implementando questa tecnologia per girare una valvola o azionare un interruttore di controllo. Questi semplici compiti non potevano essere svolti da un essere umano a causa della fuga di radiazioni emesse dal reattore danneggiato.


I ricercatori di RoboSimian al JPL stanno attualmente espandendo le capacità di manipolazione della piattaforma per includere movimenti bi-manuali, ovvero azioni che richiedono due mani che lavorano all’unisono. Tali capacità sono particolarmente utili per lavori di sgombero delle macerie o di assemblaggio di una travatura da costruzione. I ricercatori vedono molti utilizzi potenziali per RoboSimian nello spazio, per un possibile impiego nell’esplorazione o nell’assemblaggio in orbita. La piattaforma del robot potrebbe essere utilizzata anche in missioni su Marte o altri asteroidi. Una cosa è certa: le possibilità per RoboSimian e ATI sono molto eccitanti e stimolano l’immaginazione.


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